SUSPENDED WRITERS
2018, Norway
Video, 1:12 min
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One can have several homes, instead of a single, fixed homeland.
One can belong to numerous cities and cultures and peoples, regardless of the way current politics situates them apart. In an age of migrations and movements, when many of us already dream in more than one language, what we need are ‘liquid attachments’ – bonds of love and memory and commitment that are constantly in flux, defined and redefined ad infinitum.


- E.Shafak, The Happiness of Blond People



In recent years I lived in four different countries, in contact with cultures very distant from each other. During this time I had the opportunity to experience the unique essence they offered as well as the difficulties of adapting to them. Turkey, Norway, Costa Rica and Spain  became places that made me feel nostalgic for somewhere that was not my original homeland.


This artwork talks about transitions, movements, migrations, and uncertainties. It speaks by showing the sea, which has always been a symbol of life and death but also of migration and rebirth.


The Muezzin’s call, a typical element of the Islamic culture, has been recorded from the Galata Tower in Istanbul and then reworked to serve as a musical backdrop to the image of the waves crashing on a beach in the North Sea off the coast of Norway. The video is a tribute to the condition of the migrant, and at the same time to the literature of Elif Shafak, Turkish writer and ambassador of women’s and minorities’ rights.

The quotation from the author, around which the video was developed, compares the condition of the writer and that of the immigrant, suggesting a reflection on the nature of the two figures.





To write we need ambiguity and changeability as much as dedication and discipline; we need to be unsure of the ground beneath our feet, to be without any dogmas, or even any firm beliefs and belongings, always keeping one foot on the threshold, somewhere in an inbetweendom, vacillating between cultures and peoples, close to all sides but also incurably lonely.

- E.Shafak, The Happiness of Blond People




Still Video
2018, Norway



Si possono avere diverse case, invece di una sola dimora fissa, si può appartenere a numerose città e culture e popoli, indipendentemente dal modo in cui la politica attuale li separa.
In un'epoca di migrazioni e movimenti, dove molti di noi sognano già in più di una lingua, ciò di cui abbiamo bisogno sono "attaccamenti liquidi" - legami fatti d’amore, ricordi e impegno, che sono costantemente in movimento, e si definiscono e ridefiniscono all’infinito.

- E.Shafak, The Happiness of Blond People
                        


Negli ultimi anni ho vissuto in quattro paesi diversi, a contatto con culture molto distanti tra loro. Durante questo periodo ho avuto l'opportunità di assaporarne l’essenza unica, ma ho anche sperimentato una certa difficoltà di adattamento. Turchia, Norvegia, Costa Rica e Spagna sono luoghi che oggi suscitano in me nostalgia, nonostante nessuno di questi paesi corrisponda alla mia terra natale.

Quest'opera parla di transizioni, movimenti, migrazioni e incertezze.
E lo fa mostrando il mare, da sempre simbolo di vita e morte ma anche di migrazione e rinascita.

Il richiamo del Muezzin, un elemento tipico della cultura islamica, è stato registrato dalla Torre di Galata a Istanbul e poi modificato per servire da sfondo musicale all'immagine delle onde che si infrangono su una spiaggia del Mare del Nord al largo della Norvegia.
Il video è un omaggio alla condizione del migrante e alla letteratura di Elif Shafak, scrittrice turca e ambasciatrice dei diritti delle donne e delle minoranze.

La citazione dell'autrice, attorno alla quale è stato sviluppato il video, mette a confronto la condizione dello scrittore e quella dell'immigrato, suggerendo una riflessione sulla natura delle due figure.





Per scrivere abbiamo bisogno di ambiguità e flessibilità tanto quanto di dedizione e disciplina; abbiamo bisogno di essere insicuri del terreno sotto i nostri piedi, di essere senza dogmi, e anche senza convinzioni e appartenenze irrinunciabili; [abbiamo bisogno] di tenere sempre un piede sulla soglia, da qualche parte lì nel mezzo, vacillando tra culture e popoli, vicini a tutti ma anche irrimediabilmente soli.

- E.Shafak, The Happiness of Blond People